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giovedì 14 dicembre 2017

Papa Francesco... forse il vero problema è tutt'altro, che nulla centra con l'essere schiavi di domenica...


Caro Papa Francesco, comprendo perfettamente il messaggio riportato durante l'udienza generale sul pensiero che lavorare di domenica per noi cristiani è errato... a differenza di altri paesi, nei quali predominano religioni diverse dalla nostra, che per l'appunto s'astengono; infatti, ove presente la religione ebraica ci si astiene dal lavoro il sabato, mentre in quegli stati a maggioranza  islamica, non si lavora di venerdì...
Quindi da un punto di vista etico o sarebbe meglio dire religioso, si potrebbe pensare che, anche da noi, dovrebbe valere la stessa regola...
Nel dichiarare ciò però, ci si dimentica che il nostro è un paese certamente più democratico e libero moralmente e comunque va ricordato che, vi è una consistente comunità al suo interno, che non segue quelle regole dettate dal cattolicesimo...
Per cui, voler sostenere che quanti oggi svolgono la propria professione nella giornata della domenica, contrasti con i principi dettati dalla religione... mi da l'impressione che si voglia celare sulle reali motivazioni, che hanno condotto a quel Suo sfogo...
Non ci vuole molto per comprendere che la vera ragione di quella frase, sia da ricercare principalmente nella mancata presenza di fedeli all'interno delle chiese in quel giorno festivo... e soprattutto, da quel esiguo numero di presenti... che ora si vorrebbe incolpare di prediligere lo shopping alla  preghiera...
D'altronde, quanto accade ormai da tempo, è precisamente ciò che maggior parte delle persone in fondo desidera e cioè, la ricerca di un rapporto diretto con Dio, senza alcuna necessità d'intermediari vari, che intercedano per nome e conto di EGLI, ed è questa la vera motivazione, che preoccupa principalmente oggi la nostra Chiesa, perché in gioco vi è la propria sopravvivenza e il futuro della stessa...
Peraltro, voler dimenticare quanto accaduto in questi anni all'interno di questa Chiesa, è non voler essere sinceri con noi stessi!!
Abbiamo letto e ascoltato, quali profonde ferite hanno lasciato quei suoi ministri del culto, che Lei ora Santità sta cercando in tutti i modi di ricucire, allontanando innanzitutto proprio coloro che hanno sbagliato...
Non si tratta quindi di dover recuperare quegli insegnamenti a suo tempo ricevuti o di essere più presenti alla messa domenicale, qui si tratta di riappropriarsi di quel concetto eucaristico non più al centro della nostra vita...
Tuttavia, osservando quanto accade quotidianamente nel nostro paese, Le chiedo, come si può pensare d'essere cristiani, quando nessuno di questi fedeli, mette in pratica un solo insegnamento del nostro Messia... 
Come possono pensare questi nostri ladri, corrotti e mafiosi, di recarsi la domenica a messa per potersi unire con LUI... per ascoltare attraverso quel sacerdote la Sua parola, per nutrirsi della sua mensa e divenire così, insieme ad Egli... un'unico corpo!!!
Se sono questi i discepoli che il nostro Cristo deve trovare nella sua Chiesa, se si vuole pensare solo alle generose offerte che questi soggetti lasciano... allora sicuramente c'è qualcosa che no va!!!  
Il Gesù che io e Lei conosciamo, pur nella sua misericordia, non vuole scorgere nessuno di quei soggetti, ne di domenica e neppure nei giorni feriali, non vuole parlare a loro, non vuole dividere alcun pane e vino con essi, perché mai nessuno di loro riceverà nel proprio corpo alcuno spirito santo... 
Ecco il perché molti di noi non vengono a messa la domenica, perché come LUI... non vogliono incontrarli, non vogliono dividere con loro nulla... perché nulla abbiamo a che dividere con quei soggetti, sono individui che hanno da troppo tempo smarrito il senso di esseri cristiani... ma che conservano abitudini "sociali" legate più ad un aspetto mondano domenicale, che ad un momento di consapevole e profonda rivelazione... 
Ed è proprio su questi valori che Lei Santità dovrebbe intervenire, ricordare a tutti, che senza la  consapevolezza del significato cristiano, si perde tutto... sia in questa vita terrena, che un giorno in quella celestiale...
Poiché... se la domenica deve rappresentare solo un banco di prova per astenersi dal lavoro per recarsi a messa, ecco se si vuole sperare a continuare a ripetere quelle frasi ripetute, instillate in ciascuno di noi, sin da quando si era bambini, ecco, se si continua per come finora si è fatto... Santità, non ci sarà mai posto per la preghiera e tutto si ridurrà ad una semplice abitudine di sacramenti: Battesimo, Eucaristia,  Cresima, Confessione, Ordine sacro, Matrimonio e per finire l'Unzione degli infermi... (Padre...si vede che sono preparato, non per nulla, gli anni dai salesiani a qualcosa son serviti..).
Ecco quindi perché oggi chiedo Lei di uscire allo scoperto, di dire anche quanto molti non vorrebbero sentirsi dire, certo la Chiesa perderà molti di quegli ipocriti fedeli (d'altronde sono i discendenti di quelli che nostro Signore cacciò dal tempio... ) ma così facendo Lei, potrà continuare quell'opera di pulizia già iniziata e sarà questo cambiamento a ridare a ciascuno di noi quell'energia e soprattutto quella fiducia per poter andare avanti, non più da soli, ma con la speranza cristiana di saper che accanto a noi, c'è sempre nostro Signore, che alla fine, non ci lascia mai soli.
Mi creda Santità, non ci sono "schiavi del lavoro domenicale", ma semplice gente perbene, che cerca di sopravvivere ogni giorno onestamente, contro uno Stato ed un sistema composto da "notabili, cambiavalute e mercanti" del tutto indifferenti ai problemi di chi soffre o di chi è disagiato...
Ma verrà nuovamente il giorno in cui la nostra casa sarà chiamata "casa di preghiera" e non più "spelonca di ladri"!!!  


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