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mercoledì 18 ottobre 2017

La strumentalizzazione compiuta con l'Avviso di Garanzia...

Alcuni mesi fa ho letto sul web un articolo di Michele Serra, che riportava quanto segue: "Se il sindaco di un paese terremotato dovesse ricorrere a qualche scorciatoia procedurale, a qualche arbitrio personale per aggirare la burocrazia e ottenere scopi che ritiene utili per la sua comunità, senza alcun vantaggio personale per se stesso, ve la sentireste di condannarlo? E se levassimo la qualifica di “terremotato” dalla frase precedente, cambia molto? Quanti pubblici amministratori finiscono nei guai non per disonestà, ma perché traversando gli ingorghi delle procedure passano con qualche semaforo rosso?"...
Ed ancora... "Sempre più spesso, leggendo delle disavventure giudiziarie (frequentissime) di sindaci e reggenti a vario titolo la cosa pubblica, la sola domanda che viene da porsi è questa: ma ha rubato, o lo ha fatto per districarsi nella lugubre palude degli iter, delle scartoffie, dei controlli? E se lo ha fatto per la seconda ragione, vale la pena porre “questioni morali” o basta una sanzione amministrativa (blanda) che lo richiami alle regole? Vale il “caso per caso”, lo so, e non tutti i casi sono uguali. Ma il sindaco, sapendo che ogni firma può costarvi la fama di delinquente, voi lo fareste?"...
Ecco quanto sta accadendo oggi con il Sindaco di Torino, Chiara Appendino del M5Stelle, da a tutti la sensazione che la cosiddetta "informazione di garanzia" (nota a tutti come "avviso di garanzia") non costituisca più un diritto a garantire l'esercizio di difesa di colui che viene indagato, bensì serve a colpire (per non dire a eliminare... quasi fosse una notizia comoda da usare con orologeria), l'eventuale politico scomodo...
La cosa assurda è che questa procedura dovrebbe essere una garanzia per il cittadino, che viene per l'appunto attraverso questa disciplina penale, informato d'essere sottoposto ad indagini preliminari...
Nondimeno, quando questa informazione viene spiattellata ai quattro venti grazie ai media, affinché l'opinione pubblica ne prende coscienza, ecco che quanto ne consegue è l'immediata condanna immediata di quell'indagato, ancor prima di aver proceduto con un processo, senza che lo stesso possa difendersi da quelle accuse...
Se poi si sommano i ritardi giudiziari, ecco che si determina quella consapevolezza in molti che quell'indagato, solo perché è stato iscritto in quegli atti dovuti, è certamente "colpevole" e a nulla serve successivamente dimostrare quella propria estraneità, in vicende o circostanze su cui probabilmente si verrà assolti, proprio per non aver commesso il reato...
Difatti, quanto appositamente accade nel nostro paese, è che la notizia sull'avviso di garanzia viene data in pasto sin da subito ai giornalisti, affinché possano evidenziarla a caratteri cubitali e messa in bella mostra in "grassetto" sulle pagine di quei quotidiani cartacei e/o online...
Di contro, l'eventuale assoluzione, dopo alcuni anni...  verrà (forse...) riportata su un trafiletto della penultima pagina di quegli stessi notiziari forcaioli!!!
D'altronde, a questa Italia "giustizialista" piace questa procedura, in particolare perché ciò serve a sputtanare l'avversario di turno, soprattutto quando quell'azione giudiziaria, serve a contrastare quel soggetto politico, opposto a quella corrente politica, a cui in sostanza... si sta facendo da compare.
Come non ricordare alcuni momenti storici nei quali sono stati inviati alcuni "avvisi di garanzia"; molti "strumentali" effettuati a ridosso delle elezioni... oppure quanto compiuto alcuni anni fa al " Cavaliere" fatto pervenire a Napoli durante il G7...
Ho ascoltato oggi un caso personale; un consigliere regionale che aveva deciso di candidarsi a Sindaco nella città di Bari: ho ricevuto un avviso di garanzia per "concorso in tentato abuso d'ufficio" - ero stato indagato per aver "raccomandato" una persona che non solo era stata bocciata, ma stra-bocciata... era arrivata penultima - in un paese normale, uno esce... va in televisione e dice, guardate se l'avessi raccomandato io, probabilmente quello non finiva così male...
Inoltre, ho dovuto subire per quattro anni un processo - nonostante avessi chiesto il rito abbreviato, non mi sono potuto candidare a fare il Sindaco, fino a quando non sono stato assolto!!! Sapete chi mi aveva indagato...??? Mi aveva indagato la "Pm" che si era candidata contro di me a fare il Sindaco; io non ho detto una parola, perché avevo fiducia nella magistratura, sono stato assolto e ho vinto le elezioni...".
Ovviamente qualcosa non funziona nelle procedure messe in atto da alcuni magistrati, con quel avviso di garanzia...
Questa procedura deve essere certamente rivista... non solo dai cittadini, che devono interpretare questa norma come un atto dovuto e quindi con la consapevolezza di un atto a garanzia di tutti in particolare per coloro che vengono indagati e che possono difendersi dalle accuse rivolte, ma bensì anche da tutti coloro che, vogliono oggi far passare quell'avviso come un "atto politico" (campato in aria), destabilizzando di conseguenza l'atto giudiziario compiuto, che aveva dato seguito a quanto era stato denunciato...
Certamente ben altra situazione è quando il magistrato nello svolgere le sue indagini, decide "quando" mandare quell'avviso di garanzia... (ecco perché si parla di "avviso ad orologeria"...), poiché non solo sbaglia, ma commette di fatto egli stesso un reato... poiché la legge,  prevede già i termini entro i quali un magistrato deve muoversi ricevuta la denuncia di reato, provvedendo entro quel periodo previsto, ad informare l'indagato che è stata aperta su egli, un'indagine penale...
Ecco, forse si tratta soltanto di saper applicare la legge... e di fare in modo che tutti in cittadini abbiano - per quella particolare circostanza - la stessa attenzione e soprattutto gli stessi termini previsti...
Si eviterà in futuro di dover ascoltare discussioni futili eliminando definitivamente quell'errato giudizio, che dietro l'informazione di garanzia, si celi un giudice della "santa inquisizione"...
  


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