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mercoledì 22 marzo 2017

Sì, Locri per un giorno "Libera"... e dopo...???


Come molti associati di "Libera" mi sono recato a Locri per assistere alla marcia organizzata dalla "Associazioni, nomi e numeri contro le mafie" per la "giornata della memoria e del ricordo delle vittime della mafia"...
Un vero e proprio fiume di persone, giovani e anziani, tantissimi ragazzi adolescenti che inneggiavano contro la violenza della mafia...
Quanti slogan e soprattutto quanti colori, per una marcia della legalità, come poche se ne vedono... già forse troppo poche... in questo nostro paese!!!
Locri è stata pervasa da un nuovo sentimento, quello della speranza di un futuro migliore... 
Si è manifestato il proprio dissenso nei confronti delle mafie che affliggono purtroppo quella terra e non solo... 
Come riportavo sopra, levando in alto gli striscioni, si è gridato a squarciagola gli abituali slogan: "No alla mafia", "basta omertà..." perché di 'ndrangheta si muore", ecc...
E' stata una marcia spontanea, senza colori, ne schieramenti politici e soprattutto, nessuna propaganda...  in prima fila c'erano solo gli uomini delle nostre istituzioni...
Certamente nel preparare questa manifestazione non ci si aspettava tanta solidarietà, ed invece, sono giunti nella cittadina tantissimi giovani, arrivati da ogni parte d'Italia, con treni, pullman ed anche in autostop... intere scuole hanno deciso di partecipare e chi non l'ha potuto fare direttamente, ha contribuito dalla propria città...
Certo sono in molti a dire che, di queste manifestazioni ce ne vorrebbero una ogni settimana...
Lo dicono le mamme dei bambini presenti: "servono per poter estirpare quella mentalità mafiosa, con la quale questi bimbi, in molte città del meridione, sono costretti a convivere"...
E' stato un momento molto commovente, soprattutto quando sono stati letti i nomi di coloro che sono stati assassinati dalla mafia, uno per uno... son stati chiamati, e presenti in quel corteo, vi erano proprio  i familiari di quelle vittime...
Tutta l'Italia intera si è unita in quell'abbraccio ed a quella "meglio gioventù" di Locri... 
Ma ora, adesso che tutto è finito, cosa resta...???
Perdonate questo mio atteggiamento cinico, ma da un po' di tempo, mi sono abituato a vedere le cose con la ragione e la consapevolezza e non con gli occhi della "propaganda"... 
I ragazzi di Locri hanno bisogno di vedere prospettive, il tempo delle belle parole o delle promesse è finito da un bel po'... e non dimentichiamoci che abbiamo già visto, altre precedenti generazioni reagire come loro, per poi sparire nella quotidianità frustrante, senza alcuna prospettiva... obbligati ad abbandonare questa loro terrà, in quanto costretti dalla debolezza dello Stato... a trasferirsi in altre realtà, non solo più produttive, ma certamente più vivibili...
Cosa servono le manifestazioni quando verificando con i fatti ci si accorge di come, quella realtà, risulti incapace di produrre interventi efficaci, relegandola tra gli ultimi posti del nostro paese...???
In quali modi si vuole contrastare la criminalità, l'illegalità e la corruzione, quando non si è in grado di migliorare la qualità dell’istruzione, della formazione e non si è saputo offrire alle generazioni passate e a queste attuali, alcuno sbocco occupazionale???
Perché si continua a far finta di non vedere la realtà... 
Si provino a confrontare i dati ed allora si scoprirà come non è solo l'ndrangheta il vero problema di questo territorio, ma sono gli uomini che lo hanno rappresentato negli anni, veri e unici colpevoli di quelle inerzie, ritardi e soprattutto cattive politiche...
A cosa serve denunciare l'illegalità quando lo Stato non risponde... quali garanzie di sicurezza vengono offerte ai cittadini che contrastano con i fatti la criminalità???
Certo i bambini oggi esprimono quel coraggio dato propriamente dalla loro età... ma sappiamo bene come ognuno di essi, crescendo, si adeguerà a quel sistema "omertoso e clientelare", diventando sempre più inermi di fronte ad un sistema che li vuole per l'appunto "inquadrati" e predisposti a non denunciare alcuna forma d'illegalità.... 
Sono certo che nessuno di loro, oggi, scambierebbe o venderebbe la propria dignità, ma quando si dovrà cercsre una occupazione per mantenere non solo se stessi, ma i propri familiari, ecco che tutto verrà rimesso in discussione e certi principi ai quali si credeva, verranno accodati alle esigenze e a quel sistema generalizzato!!! 
Non si tratta di essere frustati o fatalisti, oppure di credere che nulla potrà mai cambiare, ma non si può chiedere loro di cambiare lo stato di cose, se lo Stato non dimostra di essere presente con i fatti!!! Ricordo un manifestazione calabrese di molti anni fa che diceva "Orgoglio calabrese... ma la lo Stato dov'è?'". 
Erano parole forti, che testimoniano la rabbia di chi ormai era giunto al limite di sopportazione... in particolare nei confronti della mafia.
Oggi a distanza di quegli anni, risento le stesse frasi... ed allora mi chiedo cosa è cambiato???
Dove sono quei giovani d'allora... sono diventati forse genitori e chissà se sono rimasti lì, in quella loro terra adeguandosi a quel "sistema" oppure hanno preferito andarsene... i numeri parlano chiaro...  
Al corteo il Presidente del Senato Pietro Grasso, ha detto: "Se volevano ottenere un effetto... hanno ottenuto quello contrario, cioè di una piena solidarietà da parte di tutta Italia a Libera, a don Ciotti e a questo movimento, che è un movimento per la legalità e per l’affermazione della cultura della legalità che non è solo rispetto delle leggi, ma la possibilità di andare avanti con principi di solidarietà, e per dare un futuro migliore soprattutto ai nostri giovani».
Io però vorrei ricordare un documento dell'allora Procuratore Nazionale Pietro Grasso: "... anche la Ndrangheta ha voluto dimostrare la propria geometrica capacità militare di colpire nei modi e nei tempi prescelti, lanciando nel contempo un messaggio di intimidazione perché tutto resti come prima e nulla cambi; raggiunto un potere economico smisurato, essa tende adesso ad occupare lo spazio politico che una classe politica sinora dimostratasi debole, incapace o collusa, le ha spalancato” - Non siamo più (concludeva il dossier della Dna) al interno della tradizionale categoria mafia-politica, che presuppone l’esistenza di due entità diverse anche se in dialogo tra di loro, ma in una nuova dimensione, quella della mafia che tende a farsi, a proporsi, soggetto politico essa stessa, che come tale rivendica ruolo e visibilità, per contare nelle decisioni strategiche, che determinano la spesa regionale...”.
Rileggendo ora quanto sopra, vi chiedo: cosa è realmente cambiato da quel giorno???  
Ah... sì dimenticavo... "Abbiamo compiuto nuovamente insieme... un'altra bella manifestazione"!!!  

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