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venerdì 22 aprile 2016

Quando il reale obbiettivo... è quello di censurare l'informazione!!!

Che il nostro paese fosse posizionato nella classifica mondiale della libertà di stampa tra gli ultimi posti... era cosa ben nota (siamo  difatti scesi nel 2015 al 77'esimo posto, seguiti in Europa soltanto da Cipro, Grecia e Bulgaria...), ma che questa posizione venisse occupata non solo per le frequenti intimidazioni che i giornalisti subiscono da parte delle cosiddette organizzazioni criminali, ma anche da quanto realizzato in modo subdolo da una parte degli uomini delle istituzioni... che trovano in quei pseudo giornalisti da programmi di "denuncia" e quotidiani d'investigazione tanto noti nelle nostre reti televisive e web, ecco che allora mi viene il sospetto che queste restrizioni stanno sempre più divenendo pericolose...
Se a quanto riportato sopra si aggiungono le imposizioni da parte di alcuni editori, proprietari di quelle testate (per non dire... "padroni"...), i quali obbligano i loro redattori a dover revisionare quanto scritto dai loro subordinati colleghi giornalisti...  
Sono in molti a credere che soltanto quei giornalisti che si occupano d'inchieste sul crimine organizzato o affrontano temi sulla mafia, sono di fatto quelli maggiormente più a rischio... dimenticando che vi altresì un'altra importante categoria in difficoltà ed è quella rappresentata da quanti operano nell'esplicazione di una libera informazione e cioè nel rivelare e segnalare quelle vicende giudiziarie che coinvolgono maggiormente alcune figure rappresentative dello Stato ed anche dirigenti pubblici, politici, uomini rappresentativi del mondo imprenditoriale e di quei falsi "paladini della legalità", che celandosi dietro quella immagine costruita, fanno sì che il malaffare dilaghi ovunque!!!
Quindi non è solo la violenza fisica ad imporsi e a limitare la libertà d’informazione, ma anche e soprattutto quegli atteggiamenti di protezione, posti dallo stesso sistema affinché certe informazioni non abbiano a divulgarsi...
Come si dice... non si vuol perdere la faccia e soprattutto non si vuole fare emergere la verità... almeno quella verità scomoda che farebbe incrinare posizioni acquisite e che ora se pubblicate risulterebbero pericolose...
Ed allora si tenta di screditare la persona: isolamento, denigrazione professionale, dichiarazioni diffamanti e ricerca di eventuali "scheletri nell'armadio", calunnie e disonore, sono solo una parte di quanto si può tentare di realizzare per danneggiare coloro che stanno intaccando (o danneggiando...) quell'immagine finora, falsamente costruita...
Quando inoltre non si riesce con le sopraddette azioni... allora si tenta con la mediazione e successivamente con le querele!!!
Ormai le cause ingiustificate di diffamazione verso quei pochi giornalisti onesti o nei riguardi di quei coraggiosi "freelance"... sono a migliaia e quasi sempre vengono intentate da personaggi corrotti della politica o da uomini delle istituzioni, che tentano così facendo, di soffocare la diffusione di quelle informazioni, determinando con queste loro azioni, una forma concreta di censura!!!
Non si sta parlando d'intimidazione fisica violenta ... ma di una vera e propria "mafia" dell'informazione, che fa sì che non venga riportato quanto non deve obbligatoriamente saltare fuori... 
Si crea così un muro di gomma all'interno del quale restano inglobate quelle notizie scottanti... le quali vengono, di volta in volta, coperte a seconda delle circostanze, quasi fossero segreti di Stato da proteggere ad ogni costo!!!
L'impostazione è quella di impedire e quindi non far circolare notizie sgradite agli uomini di potere!!!

In particolare si procede in modo tale che vengano limitate tutte le libertà d'espressione o di stampa sconvenienti... basti pensare che solo nel nostro paese le vittime di queste violazioni tra i giornalisti, blogger ed editori sono circa 3.000...
Un fenomeno purtroppo trascurato dagli stessi media, ma soprattutto poco noto ai cittadini. 
Scriveva bene il giornalista libanese Amin Maalouf: "la gente a volte immagina che solo perché ha accesso a tanti giornali, canali radio e televisivi, può avere un’infinità di opinioni diverse. Poi scopre che le cose sono esattamente l’opposto: la potenza di questi diffusori amplifica solo l’opinione prevalente in un certo tempo, al punto da coprire qualsiasi altra opinione"!!!

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