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venerdì 4 marzo 2016

Beni confiscati, la proposta: 'Utilizzarli come alloggi'.

La crisi sociale ed economica sta comportando la perdita di migliaia di posti di lavoro e l'aumento del numero di famiglie che vivono in condizioni di disagio. 
Ovviamente tra i più colpiti ci sono gli anziani, le giovani coppie, famiglie con figli e donne sole, persone che ormai vivono in alloggi di fortuna e nella completa più indifferenza delle Istituzioni...
Di contro invece, ci sono centinaia... anzi migliaia di immobili, sequestrati e confiscati, che restano di fatto inutilizzati o ancor peggio nella disponibilità di coloro a cui erano stati -a seguito del provvedimento giudiziario- sottratti!!!
Ed allora il SUNIA (la principale organizzazione degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica) ha pensato di stilare un protocollo d'intesa insieme ad altri componenti, quali: i comuni che aderiranno alla proposta... (si perché va detto... che ci saranno tra questi quanti... a questa proposta rifiuteranno d'aderire, chissà... forse perché ancora sottomessi a "logiche mafiose"), il Consorzio Etneo per la legalità e lo sviluppo, l'IACP di Catania e la Cgil; tentare quindi di riutilizzare quel parco beni confiscati alla mafia, per fini abitativi...
Lo scopo finale è quello di favorire le famiglie o i soggetti più bisognosi, riconoscendo ad essi, il diritto ad una casa, compatibile con le esigenze di cui sopra, favorendo così non solo la mobilità, ma dando soluzione a tutti quei soggetti che oggi hanno bisogno di un alloggio...
"Si tratta cioè, di riuscire a riutilizzare una massa potenziale di risorse che dopo essere state restituite alla collettività, possono essere impiegate in questa direzione, contribuendo a tamponare una vera e propria emergenza sociale e personale".
Certo non si hanno ancora chiari i numeri dei beni a disposizione, i dati purtroppo in loro possesso sono obsoleti, in quanto fanno riferimento al 2013... e considerato che in questi anni, alcuni sequestri sono stati dai tribunali annullati, restituendo i beni restituiti ai loro precedenti proprietari, si capisce come quegli stessi dati, non aggiornati, risultano del tutto inutili...
Comunque, ci viene detto che entro un paio di mesi, si giungerà ai primi esiti positivi.
Perdonatemi, ma io conoscendo bene i tempi della burocrazia ci credo poco, anzi, penso che alla fine questa iniziativa -se pur lodevole nei contenuti e nei principi- verrà totalmente frenata... dalle solite futili motivazioni che hanno quale scopo... quello di lasciare invariato lo stato di cose... 
Non bisogna dimenticare che, attualmente molti di questi beni sono occupati da altrettante famiglie bisognose o dove - su questi alloggi - vi è (stranamente) il possesso diretto da parte di familiari o affini, di quanti cioè erano stati oggetto dei provvedimenti interdittivi -vedasi per esempio quanto trasmesso alcune settimane fa da "LE IENE" sulla Città di Palermo - ed ancora, bisogna tenere conto dell'aspetto psicologico, di quella insicurezza emotiva provata di coloro che dovranno andare ad insediarsi in quelle abitazioni, sapendo di fatto a chi appartenevano...
Tutte problematiche non facilmente risolvibili... o meglio non certo con semplici incontri propagandistici o sperando in questa attuale normativa, che fa si, che la confusione, resti dilagante ed ognuno si senta autorizzato a fare ciò che meglio ritiene... fregandosene di quel rispetto di regole o di norme giuridiche...
In Sicilia dimostrare di avere delle idee positive è incoraggiante... ma metterle in pratica... ecco... questo è tutto un'altro discorso...
Per ora mi auguro solo di essere smentito, comunque mi riprometto... di riparlarne tra qualche mese!!!

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