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venerdì 4 settembre 2015

Nel 2015 ancora "lavoro nero"...

Le normative ci sono, i controlli anche ( certo sottodimensionati..., ma esistono), stranamente però la piaga del lavoro a nero, continua imperterrita a mietere vittime...
Ultimamente abbiamo potuto leggere, di come un giornalista della Stampa, sia stato minacciato per aver messo in evidenza il dramma di quei poveri migranti, usati per la vendemmia nella zona di Nizza e Canelli, sfruttati dai cosiddetti "caporali" per la raccolta del famoso Moscato d’Asti...
Centinaia di forza lavoro a nero, che giunge nel ns. paese in gran numero dall’est europeo, e che, per pochi euro l'ora ( si parla di 3-5 euro/ora), lavorano fino a 11-12 ore al giorno...
Per evitare controlli, li fanno viaggiare su bus e quando vengono fermati dalle forze dell'ordine, dichiarano di realizzare un semplice giro turistico, un'escursione paesaggistica dei luoghi, ecc...
Da Nord a sud..., nel trapanese, 52 lavoratori, sono stati trovati a nero privi di qualsiasi copertura contributiva e assicurativa, rappresentavano il 20% del personale a nero sul totale dei lavoratori presenti nei luoghi di lavoro...
Se poi, si va a vedere come questi poveri disperati vivono... ecco allora aprirsi una piaga ancor più vergognosa..., che soffoca quanto esiste in dignità...
Sono stati realizzati filmati, nei quali sono mostrate le condizioni di vita che rasentano l'incuria più totale, dalla mancanza igienica alle pessime condizioni in cui, questi poveretti, sono costretti a dormire, quando finalmente tornano dalle fatiche del lavoro...
Su materassi raccolti tra la spazzatura, tra cartoni e tende improvvisate, all'interno di boschi, vivono come diseredati, trascurati da tutti, senza più sentirsi uomini o donne..., ma quasi fossero animali... 
Alcuni di questi, un po più fortunati, hanno trovato alloggio, presso alcune associazioni di volontariato, ma i più, sono ancora lì... in mezzo alla vegetazione...
Si sa che il datore di lavoro, ha l’obbligo di comunicare all'Inps l’assunzione e anche l’eventuale trasformazione o cessazione del rapporto di lavoro....
Quando il datore di lavoro omette o ritarda la comunicazione obbligatoria all'Inps, deve pagare una sanzione amministrativa alla Direzione Provinciale del Lavoro che va da 100 a 500 euro per ogni lavoratore, di cui non si è comunicata l’assunzione., inoltre in caso di mancata iscrizione del lavoratore domestico all’INPS, la Direzione Provinciale del Lavoro può applicare al datore di lavoro una sanzione che va da 1.500 euro a 12.000 euro per ciascun lavoratore “in nero”, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo, cumulabile con le altre sanzioni amministrative e civili previste contro il lavoro nero!!!
Eppure il business continua, le società "madri" si celano dietro soggetti senza scrupoli o società fittizie, incaricate di raccogliere il personale,  e quindi, lo s'invia ove necessita...
Soltanto nel primo semestre di quest'anno sono stati registrati accertamenti per 18.000 persone, in particolare con l'estate, il giro d'affari nelle località turistiche, fa lievitare il numero di quanti operano in modo stagionale in quelle strutture...
Nel rapporto del ministero sono state evidenziate anche 4.500 infrazioni in materia di orario di lavoro, ed oltre 13.000 violazioni in tema di salute e sicurezza sul lavoro!!!
Nella sua ultima visita pastorale a Napoli, anche il Papa si è scagliato con forza contro il lavoro nero, definendolo "schiavitù e sfruttamento”, ed affermando che, chi fa questo "non è cristiano e se dice di esserlo è anche un bugiardo"...
Ciò che non viene volutamente detto è che, sono circa 2 milioni ogni anno, le persone che lavorano in nero "totalmente sconosciute alle autorità" e che, producono di fatto, un'economia sommersa di ben 42 miliardi di euro... con una ulteriore evasione di circa 25 miliardi, tra imposte e contributi...
Pensate ancora, che una semplice sanzione possa fermare il fenomeno???

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