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sabato 5 settembre 2015

E' la mafia che ha preso dai siciliani o sono i siciliani che hanno preso dalla mafia?

Quando si parla di mafia nel mondo... si pensa sempre a noi siciliani...
E' difficile individuare con questo termine un reale significato, perché l'argomento ed il fenomeno che ne rappresenta, unisce al suo interno, una molteplice e varia tipologia d'eventi, che è difficile comprenderle in una sola parola... appunto la parola "mafia"...
Ciò di cui invece siamo sicuri è a chi appartiene questo termine... ed ecco che qui, entriamo in ballo, proprio noi siciliani...
Secondo alcuni studiosi, la parola Mafia, deriva da un modo di intendere noi siciliani, cioè di comprendere con una frase quei modi propri, quegli atteggiamenti che sono insiti negli individui che appartengono ad questo territorio....
Siamo nel 827 e da lì inizia la conquista islamica della Sicilia, attraverso lo sbarco a Mazara del Vallo che dura fino al 902, anche se l'ultima città bizantina a cadere fu Rometta nel 965... 
Ecco, in quel periodo, gli arabi, avendo modo di conoscere i siciliani, li definirono "Ma-Hias" cioè spacconi, anche se altri studiosi, hanno riconosciuto, la parola mafia, in un'altro atteggiamento dei siciliani, in quella loro predisposizione (sempre e ovunque), di saper aiutare gli altri, in particolare coloro che sono in difficoltà, ed ecco quindi che la parola mafia, tradotta in arabo Mu'afak, ha come riferimento quello di saper proteggere i deboli...
In tempi più moderni, intorno al 1282... (durante la conquista del regno angioino), alcuni ribelli (vedasi mio post del 12.11.2011 - Sicilia e i Vespri siciliani), gridano in battaglia la parola "mafia" che significava "morte" ai francesi...
Ed ecco quindi giungere al 1863..., dove per la prima volta, la parola mafia è legata al soggetto, al mafioso, a colui cioè... che è uomo d'onore, che con il suo coraggio si contrappone alle istituzioni...
Qualche anno dopo, la mafia, unisce tutti questi uomini d'onore "mafiusi" in una associazione... la mafia...
Quindi, abbiamo visto come c'è una corrispondenza biunivoca, tra i siciliani e la mafia e viceversa...
La mafia, seppur se ne dica... è dentro ognuno di noi... è quell'atteggiamento proprio, metaforico, è rappresentativo della nostra indole, che ovunque vada... non ha paura, non si tira indietro, coraggioso anche quando è solo!!! 
Il siciliano è un modello raffigurativo, a volte emblematico, che con i suoi modi ha catturato e trasmesso negli altri... quel senso di superiorità...
Egli rappresenta quel soggetto, che se pur perennemente soggiogato, ha dimostrato di non essersi mai sottomesso, ha conservato quella propria dignità che ha sempre voluto esprimere, facendo valere le proprie ragioni, a tutte quelle potenze che nel corso dei secoli l'hanno conquistato...
Possiede quell'unico mix di Dna, caratterizzato dalla mescolanza storica, provenienza di quelle molteplici culture... determinate dalle continue invasioni, dai greci ai fenici, dai romani ai vandali, dai bizantini agli arabi, dai normanni agli angioini e quindi aragonesi, spagnoli, piemontesi, austriaci, borboni ed infine Garibaldi e la sua unità d'Italia...per giungere ai tempi nostri... 
Questo esempio diventa esportabile ed ecco quindi che i nostri conterranei, emigrano, verso gli stati uniti, nei paesi latino americani, in sud america... e da lì tentano "riuscendoci"la scalata economica al potere...
Sono gli stessi boss siciliani, "incarcerati" negli Stati Uniti, che vennero contattati dalla CIA, durante la seconda guerra mondiale, per favorire lo sbarco degli Alleati ed il controllo della stessa... e da lì inizio nuovamente quel potere, che era andato scemando nel periodo fascista, con il prefetto Mori... 
Negli anni i veri valori  - quelli diciamo "giusti"(rispetto, cultura, famiglia), sono andati pian piano scomparendo, fino a trasformarsi, annullando anche quei valori, su cui era stato impostato l'impianto della mafia... come l'onore, la segretezza, la lealtà, il rispetto dell'amicizia, delle altrui  mogli, ecc... divenendo sempre più una cozzaglia di criminali, nel quale, l'unico valore è rappresentato dal dio denaro... con cui si pensa di comprare, tutto e tutti..., e dove per ottenere ciò che si vuole, non ci si pone limiti... omicidi, furti, sequestri, prostituzione, gioco e droga, diventano regole fondamentali, del nuovo uomo d'onore...
Violenza che produce altra violenza... una continua evoluzione con l'alternarsi di nuovi proseliti, che trova sempre ed ovunque, soggetti disposti a piegarsi alle regole del malaffare e della corruzione..., una società dentro la società civile... che vive in simbiosi con essa, trasformando quei principi di legalità, quella promozione delle istituzioni, come qualcosa da contestare, su cui non si può contare... perché è proprio con lo Stato o con i propri rappresentanti, che non si riesce più ad interloquire, un rapporto sempre più distaccato che ha condotto allo scontento popolare..., ed è proprio su questo, che il fenomeno mafioso, creare il suo punto di forza...  ...
Quindi, mi chiedo, ma come pensano le nostre istituzioni, i ns. governanti, i detentori della cultura, quanti di fatto influenzano con le loro scelte il nostro paese, ecco, quali metodi verranno attuati per combattere definitivamente questo fenomeno???
Come si può pensare di cambiare questa cultura, che per quanto sopra esposto, ha dimostrato d'essere "intrinseca" con la nostra stessa natura...
In quale modi o con quale "effetti magici" si potrà eliminare questo nostro cancro, che ha sviluppato i propri tentacoli, anche in quei soggetti che finora hanno mostrato d'essere onesti??? 
Mi sto convincendo ogni giorno di più... che diventa difficile credere, per la maggior parte di noi uomini siciliani, - di poter estirpare, ciò che da sempre appartiene organicamente al dna della nostra vita..., accettato nei secoli, dal corpo e dalla mente... potrei dire... metaforicamente... che è ormai... una "cosa nostra"!!!

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