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giovedì 21 maggio 2015

L'uomo non è un agnello... bensì un lupo!!!

Diceva Thomas Hobbes, un filosofo inglese del XVII secolo, "Homo hominis lupus", cioè l'uomo è un lupo per un altro uomo!!!
In questa frase viene espressa quell'indole propria dell'essere umano, quella diffidenza naturale e nemica delle relazioni, quella sensazione che si ha, quando nutriamo nei confronti di un'altra persona, sospetti, perplessità o dubbi...
Ancor peggio è quando per quella persona, si ha una invidia personale soprattutto se con quel soggetto, ci possa essere una eventuale competitività...
Si diventa sospettosi, guardinghi, si cercano ovunque prove, che dimostrino di aver ragione per esserci insospettiti, e solo quando, quegli indizi, non vengono confermati, ecco che soltanto allora, ci si rassicura a sufficienza, per stare tranquilli... 
Rappresenta quell'istinto primitivo che spinge tutti a non fidarci delle situazioni sconosciute, permettendoci così di non esporci ad altre, gravi e pericolose...
Di tempo ne è passato, ma la situazione non è minimamente migliorata, anzi va peggio, soprattutto per coloro che oggi gestiscono un ampio potere, dato loro da quegli incarichi...
Non si sono resi conto nel contempo... d'essersi trasformati in "lupi"!!!
Di questi, i più pericolosi, sono proprio quanti occupano funzioni dirigenziali o appartengono a quei sistema raccomandato degli incarichi politici, che proprio in questo periodo di crisi, conduce questi soggetti a degenerare!!! 
Dopotutto in una vita così frenetica e nella quale le relazioni sono legate ai social network, come si può sperare che si possa migliorare la propria personalità, quando non c'è tempo di coltivare alcuna relazione, se non quelle legate a motivi personali o finanziari...
Tweet... ormai di questo si tratta ed è così che si parla, poche parole, poche righe, scritte in un linguaggio cibernetico che sta trasformando anche il ns. vocabolario...
Con una parola si dice tutto... il fatto di esserci è fondamentale, poter esprimere la propria opinione, "condividendo o ritwittando" quasi sempre quella degli altri,  li fa sentire in qualche modo protagonisti, in quella affannosa ricerca, della propria identità.
L'uomo sta ormai diventando un "animale" isolato, nel senso che vive solo per se stesso o per il proprio ambito familiare e tale processo, è tanto più incalzante, tanto più si sale in alto nella scala delle mansioni.
Si tenta in tutti i modi di arrivare a comandare... e non ci sono feriti che in questa scalata possano contare... l'importante è giungere al vertice di quella piramide, esserne il capo assoluto, imporre i propri ordini, senza dover ascoltare nessuno, in quell'ormai fondato isolamento, chiuso a riccio e osservando tutti come possibili nemici...
Ormai si è convinti che il pericolo viene dal contatto ed allora tutti, vengono trattati in maniera distaccata, discutendo con essi, attraverso il cellulare, email, tramite interposti e/o subalterni, per non dover rischiare quella bramata acquisita posizione...
Perderla... quella posizione, costituirebbe qualcosa di terribile, farebbe crollare quella "immagine" di sicurezza in se stessi, facendo di contro emergere, quel senso di frustrazione misto a paurose sensazioni, le stesse che prova il lupo, quando si accorge di essere rimasto da solo, abbandonato dal suo stesso branco...
Ecco che quindi il "lupo" si trasforma, si presta pure a farsi sottomettere dallo stesso uomo, diventa come un agnello, imposta per se, una nuova vita, opposta a quella vissuta nella realtà, questa, permette a tutti, di vederlo non più come un  nemico, bensì come qualcuno di cui fidarsi...
Ma ciò che il lupo non sa e che, gli altri, non sono così stupidi come lui pensa, capiscono quando uno è falso o quando cerca d'impressionarli ed è per questo motivo che sono guardinghi e non si fanno deridere..., perché come dice il detto: "il lupo perde il pelo ma mai il vizio".
Quindi forse è bene che quella persona "lupo", inizi a prendere coscienza della propria vulnerabilità e di tutte quelle azioni scorrette messe in atto verso gli altri, nel suo passato....
Questo servirà a lui, ad alleggerirsi la vita, perdonarsi eventuali sbagli e prendere l’esistenza con più strafottenza, godendo di quelle "vere" relazioni umane, senza dover continuare a credere che in esse, veda soltanto insidie e minacce.

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