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mercoledì 5 novembre 2014

Non piegarsi mai...

E' sempre importante ricordare l’impegno dimostrato da tutte quelle vittime innocenti delle mafie, di quanti hanno preferito mettere a rischio la loro vita per non voler abbassare la testa...
Ciò che è invece ritengo totalmente inutile è quel volerli ricordali con le solite "targhe" o con quelle manifestazioni - ora si chiamano "Festival" - a carattere propagandistico, dove i nostri politici ed i suoi uomini dello Stato, giungono in schieramento, per commemorare i giorni in cui quei martiri… furono barbaramente assassinati!!!
Cerimonie di consegna, ghirlande di fiori in memoria di quegli eroi, che hanno preferito non piegarsi, affrontare la lotta e non girarsi dall'altra parte...
Sono in molti a manifestare l'utilità di queste manifestazioni, perché hanno come principale obbiettivo quello di voler sensibilizzare l'opinione pubblica, di ricordare alle nuove generazioni quanto accaduto, cercando di non far dimenticare la storia di quel recente passato, violenze inaudite e morti lasciati a terra...
Ok…, ma fatta questa sensibilizzazione pedagogica, fatta questa opportuna cerimonia, viene da chiedersi, ma cosa è realmente cambiato in questi anni???
Quanto queste iniziative hanno migliorato la vita sociale della nostra terra???
Ma veramente dobbiamo ancora credere che qualcuno vuole farci passare il messaggio che, i cosiddetti mafiosi, sono quelli descritti nei romanzi, e cioè gente che passeggiava per le campagne a cavallo, con la propria coppola e lupara???
La cosa assurda è vedere come, nelle nuove fiction televisive, vedasi per ultima “squadra antimafia”, i personaggi criminali diventano quasi un modello da imitare, forti, decisi, romantici, leali con gli amici, ossequiosi con la famiglia, innamorati della propria moglie, rispettosi dell’amicizia e per la parola data, generosi con i propri uomini che obbediscono senza discutere gli ordini ricevuti ( considerati questi sacri e inviolabili), che venerano i bambini, le donne, e la cui vendetta, viene manifestata soltanto per gli infami???
Ecco, in questa immagine popolare, il mafioso assume le vesti dell’eroe, seppur posto dalla parte cattiva, quella negativa che contrasta con i principi dello Stato, il disprezzo per ogni legalità, giustizia, legge e morale…
Ma se poi lo Stato, viene rappresentato come qualcosa di deviato, peggiore di quella stessa associazione criminale, appartenente a quello stesso sistema nel quale, si tenta in ogni occasione di condizionarne i suoi uomini, giudici, procuratori, amministratori, una classe politica che, nella nostra regione, approfittando della posizione e della funzione che occupa, calpesta quotidianamente quella morale che dovrebbe essere alla base del vivere civile, cosa succede...?
Ed allora, se il mafioso è quel individuo che pur di raggiungere i propri fini, mette in atto una serie di azioni illegali,  non posso che far notare come tali atteggiamenti, analogamente, sono insiti se non eguali a quelli svolti dal nostro mondo politico.
Ovviamente quella linea di demarcazione netta, tra i comportamenti dei mafiosi – da non intendersi come atto di violenza fisica, bensì, da quei modi manifestati, senza sporcarsi le mani, svolti da personaggi insospettabili, cosiddetti colletti bianchi – e quanti esercitano la propria posizione, per influenzare in maniera negativa questo sistema, tende sempre più ad assottigliarsi...
Chiedere voti in cambio di false promesse o di un posto di lavoro, distribuire incarichi di prestigio sempre ai soliti soggetti (figli/parenti/amici) rispetto ad altri ben più meritevoli, stravolgere le graduatoria, falsare i concorsi, indirizzare gli appalti verso le imprese amiche loro collegate, non sono anch'essi parte stessa ed immorale di quegli atteggiamenti mafiosi…
Purtroppo, con questi esempi negativi potrei continuare all'infinito, perché ormai questo sistema “malato”, vive proprio grazie a questi atteggiamento meschini, manifestati da tutti e a tutti i livelli...
Si è vero, parlano, s’indignano, ma quando si tratta del proprio “orticello” cercano di salvaguardarselo elemosinando favori a chi di dovere e mettendo se stessi a completa disposizione di quel colluso sistema.
Non serve quindi educare l’opinione pubblica, partecipare a convegni, festival, fiaccolate, se poi la strada scelta è quella di essere complici e volersi fare corrompere…
Compete per prima, proprio al nostro Stato, a quella classe politica, il compito di restituire dignità ai cittadini, tutelare i loro diritti, dare per esempio una svolta, iniziando ad eliminare quegli interessi personali, sacrificando quei propri benefici per metterli a servizio degli interessi della comunità, svolgendo in modo concreto e onesto, la mansione istituzionale per la quale sono stati incaricati.
Mi rendo conto che oggi, questa situazione generale di stallo protrattasi negli anni, ha creato - nella morale dei miei concittadini - una palese fisiologica stanchezza, determinando un atteggiamento, se non proprio arrendevole, certamente di disimpegno.
Ma ritengo, quale preciso dovere morale, sottolineare che, continuando a non contrastare oggi, questa pericolosa strada intrapresa, se non poniamo adesso le basi di quel radicale cambiamento, state certi che in un futuro non troppo lontano, tutti noi, saremo costretti a confrontarci con una realtà che sarà ben diversa e soprattutto definitivamente perduta...

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