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sabato 8 giugno 2013

Il rischio di una "rivolta"

Già, avevano bisogno di sentircelo dire... da questi giovani imprenditori di Confindustria ed in particolare dal suo portavoce Jacopo Morelli che, senza prospettive per il futuro l'unica prospettiva diventa la rivolta.
Ora che c'è l'hanno detto, ovviamente, siamo tutti più tranquilli e contenti!!!
Parlano proprio coloro che i problemi li hanno creati, già quel mondo imprenditoriale che invece di investire nei giovani, nella ricerca, nello sviluppo, hanno soltanto guardato al loro esclusivo profitto ed a sovvenzionare politicamente, quanti permettessero modifiche o nuove leggi, per sovvenzionare e sostenere le loro imprese, non più concorrenziali e destinate al fallimento...
Lo Stato interviene a sostegno delle imprese, con milioni e milioni di euro, nel contempo li toglie ai servizi pubblici sociali...
Si parla di perseguire insieme nello sviluppo, libertà economica e coesione sociale, belle parole... sempre le stesse, quelle che ormai da un ventennio ci raccontano per prenderci per il culo...
Ma cosa ne sanno loro, questi figli della Bocconi e della Luiss..., loro, non sanno cos'è la povertà, non hanno mai dovuto cercarlo un posto di lavoro, non sanno cosa significa lavorare... se non stando dietro a quella loro scrivania, messi in mostra in quei vestiti in doppio petto, tutti eguali, gli stessi, fateci caso, sembrano usciti da uno stesso stampo..., adottando sempre e ovunque quel clichè..., vestito blu notte, camicia bianca e/o celeste con serigrafate le proprie iniziali, gemelli nei polsini, cravatta e scarpe scure preferibilmente firmate, orologio ovviamente di marca e qualche gadget personalizzato tipo stilografica e/o Iphone...
Visto uno li hai visti tutti... diciamo che prendono come esempio il loro "modello" modello e cioè il Cavaliere...
Almeno un tempo si prendeva come punto di riferimento l'Avv. Agnelli, ma quelli erano altri tempi, ed anche gli uomini erano ben altri... uomini di grande elevatura, questi sono soltanto mediocri, banali, anonimi, modesti e soprattutto spenti... 
Si parla di circa 650 mila giovani disoccupati e si dice che questi è "un numero aggredibile", già un numero... ecco cosa si è diventati, un semplice numero, ci manca soltanto che questo... lo tatuino sulla nostra pelle!!!
Ovviamente anche i nostri ministri intervenuti dicono che sono al vaglio tante ipotesi di studio..., dopo anni e anni di esperienza professionale, sono ancora qui a studiare... perché soltanto di teoria di parla, perché di pratica, concretezza e attuazione, non se ne conosce il significato!
Parlano di ammortizzatori sociali che funzionano... che cazzate!!!
Funzionano per cosa, per creare ulteriore lavoro nero, per dare l'opportunità a chi sta godendo delle Cig ( parziali e/o tempo pieno ) o di mobilità, per poter continuare ad operare, presso altre società o lavorando direttamente essi stessi, in maniera non ufficiale e realizzando redditi non dichiarati...
Ed ancora, dov'è il rispetto della sicurezza sul lavoro di cui tutti parlano??? 
Già, quanti di questi, a causa dei mancati controlli da parte degli organi di vigilanza, finiscono poi, operando in nero, vittime di infortuni più o meno gravi, andando così ad aumentare i costi della nostra sanità pubblica???
Ed allora mi chiedo, ma come fanno certe società, visto gli obblighi imposti, introdotti dalla manovra salva Italia, con il Dl 201/11 convertito in legge n. 214/2011, ad effettuare i pagamenti in contanti a questi " dipendenti nascosti"???
Ma l'intento di questa legge, non era proprio quello di voler combattere l’evasione fiscale e il riciclaggio del denaro sporco???
Ma allora queste società, oltre che riuscire ad utilizzare il personale che oggi gode degli ammortizzatori sociali, risparmiano pure sui costi e sui pagamenti contributivi/assistenziali, operando a dispetto delle regole, quella doppia contabilità ( legale ed illegale ) che permette loro, di realizzare quella "evasione", da garantirgli anche il fare fronte a quei necessari pagamenti in contante!!!
Uno spreco di denaro pubblico, un sistema che indebolisce la dignità dell'uomo, del lavoratore, che crea un commercio parallelo, una competizione sleale, una concorrenza speculativa che produce soltanto alti profitti e che nel contempo toglie possibilità a nuovi posti di lavoro...
Le associazioni sindacali, chiamate dalle imprese a sostegno dei propri dipendenti e soprattutto a tutela di quei loro iscritti, prima di procedere a qualsivoglia intervento a beneficio, debbono realmente valutare, la possibilità che la società richiedente, abbia quei necessari e fondamentali requisiti, è cioè che la richiesta fatta, di seguito ad una concretezza reale e cioè che garantisca in maniera celere il rientro dei propri lavoratori all'interno della azienda.
Bisogna quindi, convocare un conferenza di servizi, che valuti tutti gli aspetti economici e produttivi della società, le commesse in atto, quelle attualmente sospese, quelle definite ma ancora non operative, valutare di fatto, lo stato di "salute" e commerciale della società nell'attuale mercato.
In definitiva la cassa integrazione, se da un lato deve rappresentare l'intervento con cui lo Stato assicura e garantisce la retribuzione al lavoratore a causa di una possibile contrazione dell'attività produttiva, dall'altro, non può essere concessa a quelle imprese che, a causa di scelte aziendali e programmatiche errate da parte dei loro amministratori e dirigenti, richiedono oggi quel sostegno, barattandolo con i propri dipendenti... 
Bisogna rivalutare questo modello di sostegno, anzi credo che vada riproposto il modello realizzato in Nord-Europa e cioè quello in cui, lo Stato, nell'intervenire con gli ammortizzatori sociali, integri quanto necessario al completamento del reddito, ma nel contempo utilizzi questo personale disponibile ( ognuno con l'incarico e la qualifica che aveva nel momento dell'intervento a sostegno ) in strutture adibite al servizio pubblico, per attività sociali, assistenziali, di manutenzione, di ordine pubblico, integrazione, ecc..., sottraendolo a quei subdoli imprenditori, che a minor costo e per propri interessi beneficiano della disponibilità...
Il tempo sta per finire..., non intervenire immediatamente e lasciare che le condizioni restano inalterate, significa non voler osservare quanto sta già avvenendo intorno noi, in quei paesi europei dove lo sfacelo purtroppo è già iniziato...!!!

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