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lunedì 19 novembre 2012

Cari Vescovi Siciliani...


Amate la giustizia Voi che governate la terra... dalla Bibbia (cfr Sapienza 1,1).
Ecco, con questo titolo iniziano dopo anni, di " profondissima quiete " e soprattutto di silenzi..., le riflessioni dei Vescovi di Sicilia, sulla attuale situazione sociale e politica nella nostra Regione...
Lo sguardo dicono è diretto verso i bisogni delle fasce più deboli della popolazione, quelle grida preoccupate ( finora inascoltate... ) dei cittadini, li ha finalmente convinti, che non è più il momento di tacere...

Quindi, desiderosi di dare voce a quei fedeli cristiani ( come odio quando s'interpone questa parola a situazioni terrene, che poco centrano con la religione... ) e facendo leva su quei valori, si cominciano ad indirizzare, ansie e prospettive, su coloro che sono demandati a responsabilità legislative e di governo..., ( chissà perché sento quell'odore acre... della politica...).
E' quale potrà mai essere il desiderio di quanti operano all'interno di quel sistema ecclesiastico, a quale speranza affidano le loro preghiere e chissà poi, se ci potrà essere una eventuale soluzione...
Innanzitutto, si colpevolizza la chiusura anticipata di una legislatura dove il decadimento, politico, sociale ed economico, ha compromesso la coesione sociale, la qualità di vita delle famiglie e qualsivoglia prospettiva di futuro...
Come sempre quando si tratta di prendere posizione, gli uomini di " Chiesa " non si esprimono..., guai a schierarsi da una parte, meglio aspettare gli eventi e poi così poter salire sul carro dei vincitori.
Nessun pronunciarsi su aspetti strettamente politici, ma convinti, della propria radice morale, che chiama i " cristiani ", a superare quell'egoismo personale, a discapito del bene comune...

Ed è la presenza di Gesù Cristo, speranza sempre viva, che quindi  li rende fiduciosi sulla possibilità di rinascita della nostra regione...
Ahh..., attraverso questo messaggio quindi,  possiamo cominciare a sentirci bene, pensare finalmente in maniera positiva, guardare gli attuali problemi come qualcosa di ormai superato...
Ed allora, percepita così tanta tracotanza, mi sento ispirato da credere che finalmente, finiranno quei momenti di sfiducia morale e quei decadimenti culturali, che la disoccupazione giovanile sarà uno spiacevole ricordo, mai più quelle schifose scorciatoie finora utilizzate per fini personali..., ed ora anche i precari troveranno finalmente conforto, e cosa dire dei nostri politici..., ecco che  consapevoli del loro ruolo, muteranno definitivamente quei loro comportamenti, iniziando ad operare per lo sviluppo ed il benessere comune, non più sperperi ma ovunque solidarietà e benessere in particolare per le fasce più deboli...; ed in questo nuovo cambiamento, anche i criminali si voteranno al bene e non ci sarà più posto per odio e violenza..., scompariranno i privilegi e le logiche clientelari, persino qualsivoglia interesse di "casta" verrà abbattuto e sarà definitivamente abbandonato, la solidarietà sarà la regola comune, che accompagnerà questa nuova era di vita civile...
Ecco, mi chiedevo, in un mondo fraterno come questo sopra descritto, a cosa servirebbe quindi quell'aiuto pastorale, con tanta insistenza donato???
Perché in 2000 anni la Chiesa, non è stata capace di educare, gli uomini nel rispetto di quei principi che sono propri dell'uomo...; come si spiega che la propria dottrina, non sia stata capace di cambiare le coscienze e intervenire quando queste, venivano costrette ed indirizzate verso percorsi criminali, contro l'umanità stessa...
A quale scopo quindi, ci si presenta ora, con la volontà di parlare per nome e per conto di " Cristo " quando esistono negligenze millenarie, che vi fanno complici di questo sistema, a cui tutti noi oggi apparteniamo...
Lasciate quindi al Signore la Sua Croce e rendete a Cesare ciò che è di Cesare,  perché così replicò Gesù a quegli "uomini subdoli" propri emissari dei sacerdoti, cosicché nessun uomo debba mai cadere in questo tranello,  cioè, che si deve obbedire alle leggi degli uomini, senza trascurare i doveri verso Dio.
Un invito quindi sempre alla giustizia, un richiamo ad attribuire i meriti a chi li ha e non a coloro che se li appropriano...


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